Cara Maria Antonia,

sono più che felice di ricevere la tua lettera e nel leggerla il mio cuore, pervaso dal calore che emanano le tue sapienti e miti parole, ha provato una sensazione di grande pace e sollievo. Leggendo poi con maggior attenzione e trasporto i tuoi pensieri, traggo lo spunto per meditare sui passi più significativi e per esprimerti queste mie riflessioni.

Com’è vero che la gioia passa attraverso la sofferenza. Chi non conosce la sofferenza come può apprezzare la felicità. E come si può assaporare la gioia se non si è capaci di vivere la sofferenza degli altri?

 

Io sono felice di essermi fatta carico, nella mia vita, delle sofferenze altrui. Quale grande e immenso orgoglio per me asciugare le lacrime di chi piange, dormire in uno scomodo letto per stare accanto a chi ha bisogno del mio sostegno, affrontare un viaggio difficile per rispondere a un grido d’aiuto, dividere il pasto con chi è meno fortunato di me.

Siamo davvero fortunate mia cara Maria, perché le nostre vite sono serene, perché il Signore ci ha donato la capacità di amare gli altri.

Si Maria, la sofferenza per noi ha un significato particolare e tu me l’hai ricordato.

Nostro Signore ha donato la propria vita per tutti gli uomini. Noi non siamo capaci di tanto, ma come disse il Santo Padre “la santità ha inizio con le piccole azioni”.

C’è un momento importante nella vita di tutti; in quel momento si sceglie di dedicare parte del nostro tempo agli altri e si decide di aprirci e far entrare nella nostra quotidianità i problemi, le esigenze, le necessità di persone delle quali, forse, neanche si conosce il nome.

In quel momento si affaccia nella nostra mente la parola “volontariato”.

Quante volte l’abbiamo sentita, ma ora questa parola ha per noi un significato importante perché abbiamo deciso di donarci agli altri.

Nel nostro cuore cara Maria, brucia il desiderio di trasmettere la nostra voglia di vivere a tanta gente che non può, da sola, far fronte a necessità essenziali per la propria esistenza. Così li accompagnamo, li incoraggiamo e cerchiamo di donare loro più calore possibile.

Mi rendo conto che molte persone che vogliono intraprendere la nostra strada incontrano diverse difficoltà. E’ necessario grande spirito di sacrificio e dedizione per i molteplici impegni, per le tante fatiche e per le numerose rinunce. Questi ostacoli comunque, e tu lo sai bene mia cara, si superano facilmente con l’entusiasmo e la gioia che si provano nella consapevolezza di essere d’aiuto al prossimo.

L’essere altruisti è per me il vero segreto per essere felici.

In un mondo dove c’è tanta solitudine e la gente si lascia avvolgere dalle taglienti ali dello scoraggiamento, poter offrire un supporto affettivo e poter donare un sostegno morale, facendo sentire i nostri assistiti a proprio agio, mi fa provare una sensazione di grande vitalità e completezza.

E’ come se vivessi, insieme alla mia esistenza, anche una parte della vita delle persone con cui vengo in contatto.

Lo spirito di dedizione e la concretezza mi aiutano a superare i sacrifici.

Il fatto di dover modificare le mie abitudini, i miei orari, di dover rinunciare a parte del mio tempo per offrirlo agli altri, non è per me un peso. Anzi sono convinta di impiegare bene le mie risorse.

Ammetto comunque che in molti casi ho dovuto affrontare il senso di disagio e di impotenza e il dispiacere di incontrare realtà dure e dolorose alle quali è difficile porre rimedio.

Sicuramente il volontariato ha cambiato la mia vita come ha cambiato la tua. Ci siamo messe in gioco e in discussione, abbiamo affondato le mani nella sofferenza altrui.

Tutto questo, svolto con spirito di gruppo e collaborazione, ci ha però gratificate moltissimo. Sia con gli altri volontari che con gli assistiti, si vivono momenti di grande allegria e di immensa gioia. Ma la gioia più grande, quella gioia che fa vibrare il nostro cuore di illuminante felicità, scaturisce dal sorriso che i nostri assistiti ci rivolgono dopo aver fatto il massimo per aiutarli.

Mi auguro che le persone bisognose di qualsiasi tipo di aiuto continuino a rivolgersi, con fiducia, al nostro servizio di ascolto, donandoci così la possibilità di intervenire nel sociale affinché nessun individuo si perda mai nell’indifferenza, perché nessun uomo è un’isola.

Nell’attesa di rivederti presto, ti abbraccio  e ti auguro ogni bene possibile.

Elsa